La quattordicesima giornata di campionato la Lazio la gioca tra le mura amiche, ma vuote, dello stadio Olimpico di Roma, contro la Fiorentina dell’ex dal dente avvelenato Pioli, ed impatta per 1-1, il gol biancoceleste è stato messo a segno da de Vrij.

Le aquile vengono messe in campo con la formazione tipo, un 3/4/2/1 deciso da Inzaghi e Farris, gara che parte con un canovaccio tattico molto delineato, Lazio che imposta dal basso in uscita cercando poi il lancio lungo sulla fascia destra per la testa di Milinkovic, che ha il compito di dialogare con Lulic e creare superiorità numerica, Fiorentina che spinge molto bene in contropiede.
La partita ha il suo primo sussulto con un gran tiro dal limite di Luis Alberto, palla che però viene parata miracolosamente da Sportiello, ma i tempi sono maturi per il gol, ed allora al 24^ è il solito spagnolo di fuoco che si appresta a battere una punizione dalla sinistra, sale la contraerea, palla che parte fendente e precisa verso la testa di de Vrij che se possibile regala ancora più potenza alla palla, ed è gol del vantaggio biancoceleste.
Dopo un minuto un Parolo, oggi spento e sfortunato, non riesce a girare un pallone di testa verso la rete nonostante potrebbe essere una facile soluzione alla sua portata, ma la mette centrale.
La prima frazione di gara scivola via tra un tiro alle stelle di Simeone ed una giocata di Marusic che si divora la fascia per 80 metri, poco altro da annotare per una Lazio che tiene la partita in mano, ed il controllo della stessa, finisce il primo tempo con la Lazio in vantaggio.
La ripresa parte con la Fiorentina che cambia atteggiamento e alza il baricentro aumentando il possesso del pallone, la squadra di Inzaghi soffre questa imposizione tattica e non riesce a ripartite in contropiede grazie anche ad un’imprecisione generale dei giocatori Laziali che oggi non hanno mostrato le loro grandi doti.
Nonostante i capitolini soffrano la manovra viola non è che concedano poi cosi tanto, giusto dei tiri timidi e centrali che Strakoscha riesce a controllare agevolmente, anzi Parolo al minuto numero 8^ della ripresa manca un’altra bella palla servita da Lulic, ancora di testa, ancora pane per i suoi denti.
Nel possesso di palla sterile dei toscani sbuca un Immobile opaco e svogliato, ma che al 24^ del secondo tempo impegna ancora Sportiello in maniera severa quando dal limite dell’area di rigore lascia partite un gran tiro a giro, ma oggi non è giornata.
La mossa Lukaku questa volta non porta i suoi frutti, Pioli mette la sua squadra a tre dietro e cambia di fascia a Chiesa, che crea costante apprensione dalla parte del belga che subentrato a Lulic è costretto a presidiare il reparto difensivo, senza poter assistere alle sue scenografiche discese.
Parolo al minuto numero 40^ del secondo tempo ha la terza palla per chiudere la partita, ma di testa colpisce troppo bene e spara sul portiere viola che rimette la palla a centro area, la riprende Luis Alberto che però trova uno Sportiello insuperabile oggi.
Gara che sembrerebbe scivolare verso la vittoria di misura per la Lazio, ma che l’arbitro decide platealmente di far pareggiare alla Fiorentina, prima Strakosha compie un miracolo su una sforbiciata in area di rigore di Pezzella, poi il peggior arbitro della storia, Massa assegna con la Var un calcio di rigore per fallo di Caicedo.
Allora partiamo da questo presupposto che il Var è stato chiamato dopo il tiro di Pezzella quindo a vantaggio concesso, ritorna sui suoi passi chiamato dal compagno di merende Longo, arbitro della Var, e nonostante si veda benissimo che Caicedo non conosce nemmeno la posizione del suoi avversario, guarda netto la palla, quando arriva la sfera va per calciare ed il suo avversario entra in maniera scomposta da dietro, per me il contatto c’e’, ma al massimo era calcio di punizione per la Lazio, ed invece si inventa una rigore Massa al 93^ che Babacar segna spiazzando Strakosha.
Tare scende in campo nel finale, giustamente recriminando veementemente contro Massa per la mancata decisione di non assegnare un calcio di rigore netto su Parolo , senza che la Var venga nemmeno interpellata.
Ma dove vogliamo andare? Ma come possiamo combattere un sistema che ci vede penalizzati per due figurine? Ma come possiamo andare contro arbitraggi infami? Come contrastare l’assenteismo da stadio? Come far cambiare modo di pensare ad una tifoseria che crede che il risultato di parità sia giusto solo perché non abbiamo fatto 50 tiri in porta come sempre? Come fargli capire che si può vincere anche per una rete a zero? Come possiamo far capire ai tifosi che tra poco costruiranno lo stadio della Roma, e noi laziali chiediamo uno stadio nuovo, ma per quanti tifosi, i soliti 20000?
Siamo in pieno periodo nero,in relazione ai nostri obbiettivi, ed ai nostri nemici, abbiamo anche delle evidenti regressioni tattiche, dovute anche allo stato di forma dei singoli, ma ormai certi mo

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